FERDINANDO di A. Ruccello, con Salvatore Incandela Andrea Raffo Antonella Tranquilli Lucia Zarini Regia Max Zatta
Siamo negli anni dell’Unità d’Italia, in una non precisata località paese dell’area Vesuviana. Donna Clotilde, baronessa borbonica, disorientata dal presente e tenacemente legata al suo passato di prestigio, privilegi e splendore aristocratico, vive chiusa in casa, anzi in camera da letto e dal suo letto, dove giace malata o presunta tale, continua ostinatamente ad esercitare il suo avanzo di potere, tiranneggiando il piccolo mondo che la circonda e manifestando col suo orgoglioso isolamento tutto il suo disprezzo per la nuova epoca . Attorno a lei, in un’ atmosfera soffocante e vagamente inquietante, orbitano donna Gesualda, una cugina povera che le fa da serva, nell’ambiguo ruolo di confidente e carceriera e don Catello, il parroco del paese, anch’egli figura ambigua, vittima delle intemperanze e dei soprusi di Donna Clotilde ma al tempo stesso vile e opportunista. In questo triangolo di frustrazioni, giochi di potere e fragilità, opportunismi e piccole rivincite, nulla sembra poter cambiare il corso degli eventi, finché irrompe Ferdinando, un giovane nipote di Donna Clotilde, dalla bellezza “morbosa e strisciante”, la cui presenza sembra portare finalmente il seme di una freschezza e di una vitalità che sembravano inesorabilmente perdute. Sarà lui, a cui tutti sembrano disperatamente aggrappare, a gettare lo scompiglio, a mettendo a nudo le contraddizioni e scomode verità e a spingere un intreccio apparentemente immutabile verso un inarrestabile degrado.
Durata: 1h e 30 min circa ’